Certo, l’idea non è nuova. Ogni giorno, migliaia di inserzionisti utilizzano diverse piattaforme pubblicitarie – Google e Facebook Ads, ma non solo – per fornire contenuti coerenti, utilizzano strategie di video e di remarketing.
Non sarebbe bello poter raccontare la storia dell’azienda la qualità dei prodotti e la dedizione “artigianale” dei dipendenti, insegnando all’utente un passo alla volta, evitando la banalizzazione della tua proposta con un singolo spot? In questo caso sarebbe più efficace raccontare un capitolo alla volta, un video dopo l’altro in un periodo di tempo più lungo, assicurandosi che l’utente segua e comprenda il messaggio raccontato lungo il percorso.
Su Facebook Ads già si poteva creare contenuti pubblicitari che vengono gradualmente portati all’obiettivo, anche in base all’interazione su ciascun video. Ma ora anche su Google Ads, abbiampo un tool interessante associato alle campagne video su YouTube disponibile a livello globale: “Sequnze di annunci video”.
Come con tutte le campagne video negli annunci Google, è necessario avere un canale YouTube per connettersi alla piattaforma che ospiterà i video che compongono l’annuncio.
Le sequenze di annunci possono utilizzare due tipi di formati: annunci TrueView In-Stream (riprodotti prima, dopo o durante altri video, ignorati dopo 5 secondi) e annunci Bumper (visualizzati anche prima, dopo o durante un altro video, con una durata massima di 6 secondi , non saltato).
Puoi utilizzare uno o l’altro formato separatamente o insieme nella stessa campagna, a seconda della strategia di marketing.
Sono disponibili tre strategie di offerta:
Ogni gruppo di annunci della campagna corrisponde a un video dell’intera sequenza, in cui in questo caso sono disponibili solo le opzioni: il nome (gruppo di annunci), il bid e l’URL del video pubblicato su YouTube.
La logica speciale delle campagne di sequenza di annunci video può creare aspettative errate in base a quanto siamo abituati a progettare, ad esempio, nella pubblicità di Facebook, agendo sugli elenchi per il remarketing (come percentuale della riproduzione di video).
Tuttavia, va ricordato che in Google Ads, l’avanzamento nella sequenza dipende solo dall’impressione del video e non dall’interazione con esso o dalla percentuale di riproduzione.
Inoltre, non solo i progressi nella sequenza dipendono dall’impressione del video guardato, ma anche da quando il video visto nell’episodio, possibilmente nella seconda
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