Categorie: seo

Scrivere un articolo seo per posizionarsi su Google: guida 2020

Per posizionarsi tra i primi Top 10 risultati di google è importante intervenire su diversi fattori come l’autorità del dominio, quantità e qualità dei backlink e la struttura seo della pagina/articolo. In questa guida seo introduttiva ci concentriamo sull’ultimo punto: come scrivere un articolo seo. Nonostante l’enorme importanza che hanno i link per il posizionamento, le fondamenta dell’articolo seo sono il titolo e la struttura. Questi fattori determinano lo score iniziale che google assegna alla pagina web ed influiscono anche sulla leggibilità complessiva dell’articolo seo. Se sei un copywriter o freelance che vuole scrivere articoli a pagamento, continua a leggere questa guida seo aggiornata.

1 – Ricerca delle Keywords

Le parole chiavi sono in ordine di importanza il primo e maggiore fattore di successo di un articolo seo che vuole posizionarsi nella Top 10 della SERP. La scelta delle keywords decide in gran parte le sorti dell’articolo, il quale ha come obiettivo ultimo quello di portare il traffico web sul sito. Il copywriter, che scrive per un sito o giornale web, normalmente non si preoccupa della ricerca semantica, perché riceve l’elenco delle keywords nelle linee guida. Lo scrittore deve però cercare di arricchire l’articolo con ulteriori chiavi correlate alle principali, indicate nelle linee guida. Si tratta di LSI (Latent Semantic Indexing) che aiutano google a capire più precisamente di cosa tratta l’articolo seo ed evitare risultati incoerenti. Senza entrare troppo nel tecnico, le parole e frasi chiave correlate sono quelle che trovate elencate sotto la prima pagina di ricerca di Google:

 

Nelle ricerche correlate, google ci mostra le 8 varianti più frequenti relative alla nostra frase chiave. Provando diverse varianti della keyword riusciamo ad individuare i temi più ricercati dalle persone ed ai quali bisognerebbe dedicare almeno un paragrafo. Con l’aumento delle ricerche vocali e da mobile, aumentano anche le varianti delle frasi ricercate dagli utenti. Questo aiuta ad aggirare i concorrenti che si sono posizionati da tempo su una chiave molto inflazionata, dando risposte più specifiche alla ricerca. Senza divagare sulla ricerca semantica che non è tema di questo articolo, vediamo solo un esempio:

Si nota subito che la chiave “sito web” è molto inflazionata, mentre la keyphrase più completa “quanto costa un sito web” ha un volume di ricerca minore ma è più facilmente aggredibile. Abbiamo molta più possibilità di posizionarci su frasi chiave lunghe e specifiche che nel complesso, essendo numerose, portano sul sito un buon traffico web.

2 – Come scrivere un titolo ad effetto

Sul tema della scelta del titolo ci vorrebbe una guida intera dedicata, tuttavia possiamo riepilogare qui alcuni consigli di base per scrivere un titolo ad effetto.

  1. Il titolo dell’articolo deve contenere la keyword principale, preferibilmente all’inizio
  2. Usate espressioni (power words) accattivanti per introdurre l’argomento: “cosa fare se …”, “tutto ciò che serve è …”, “cosa non sapevate su …”, “le x cose sul …”, “la storia di come …” ecc
  3. Cerchiamo di inserire delle specificazioni nel titolo come: “guida”, “recensione”, “il miglior …”, ““, “checklist”
  4. Il titolo non deve essere troppo corto ma per essere letto sia sul smartphone che sul desktop non deve superare 66 caratteri
  5. Cercate di inserire un numero nel titolo: “anno”, “x cose da sapere per”
  6. Trasformate il titolo in slug url accorciandolo ma mantenendo la keyword: scrivere-un-articolo-seo-per-posizionarsi-su-google-guida-2020 >> scrivere-articolo-seo-guida-2020

Scrivere un titolo efficace ed accattivante è un’arte e si impara solo scrivendo. Possiamo però imparare dai migliori analizzando la top 10 SERP (search engine result page) sulla nostra chiave di ricerca o su una chiave correlata. Analizziamo per esempio la concorrenza su una delle chiavi di questo articolo: “come scrivere un articolo”

Si nota subito che più è specifico il titolo e meglio è. La semplice chiave domanda “Come scrivere un articolo?” si trova all’ultimo posto. Invece i titoli contenenti numeri “5 step” o “28 passaggi” sono in alto nella ricerca. Con il crescente utilizzo del mobile, teniamo presente che sullo smartphone vediamo solo i primi 3 risultati della ricerca e non 10. Quindi essere sulla prima pagina di google non è più così importante, per ricevere tutto il traffico web della keyword, bisogna essere nella TOP3.

3 – Descrizione meta dell’articolo SEO

Quando cerchiamo qualcosa su google, sotto i titoli evidenziati in blu abbiamo alcune righe di testo che descrivono più specificatamente di cosa tratterà la pagina web. Questo campo di 120-160 caratteri, si chiama Meta Tag o meta description ed è fondamentale, in quanto è l’unica cosa che l’utente vede nella SERP oltre al titolo. Anche il googlebot dà parecchia importanza alla descrizione meta in quanto gli consente di catalogare più correttamente l’articolo sulla base delle parole LSI presenti. E’ proprio dalle LSI contenute nella meta che google capisce se abbiamo descritto un luogo o un’azienda/prodotto che ha lo stesso nome.

Consigliamo però di scrivere la descrizione meta per ultima, quando abbiamo già finito tutto l’articolo. Bisogna infatti riepilogare in 120-160 caratteri gli argomenti di cui tratta tutto il pezzo, ignettare le keywords e cercare anche di incuriosire il lettore. Per fare tutto questo con così poche frasi bisogna avere una piena comprensione di tutte le tematiche trattate nell’articolo seo e di solito la si ha quando siamo arrivati alle conclusioni.

4 – Immagine di copertina o Hero Image

L’articolo seo oltre ad essere interessante e ben strutturato, deve essere anche bello da vedere graficamente. Abbiamo accennato prima che non scriviamo per i googlebot ma per le persone, e alle persone piacciono le immagini, video ed elementi interattivi. Dopo numerosi aggiornamenti il motore di google si è evoluto ed ora nel 2020 non valuta esclusivamente il testo e la struttura, ma misura anche l’engagement. E’ fondamentale quindi inserire l’immagine di copertina (detta anche Hero Image) ed altre immagini ed elementi grafici che spezzano i paragrafi.

Oltre le immagini e foto, è molto consigliabile utilizzare grafici, tabelle ed infografiche per arricchire l’articolo. Un grafico molto informativo e con dati unici può essere l’unico motivo per cui il lettore salva l’articolo per leggerlo dopo o lo condivide con colleghi o amici. Non dimentichiamoci che il traffico web da mobile è in continua crescita e su molte tematiche supera il 70% battendo nettamente il traffico desktop. L’utente che finisce sul nostro articolo dalla ricerca mobile può essere poco interessato al testo ma può trovare utile la tabella o il grafico e quindi salvare o condividere l’articolo per non perderlo.

Risorse utili per creare la Hero Image

Ci sono diversi siti dove potete recuperare immagini e footage copyright free, uno dei più usati è pexels. Provate a darci un’occhiata e troverete subito molte immagini “famigliari” che si trovano generalmente negli articoli e blogpost. Per differenziarvi con copertine più originali, potete usare uno dei servizi gratuiti come canva per creare uno stile di copertina personalizzato e professionale.

Ottimizzazione delle immagini

Anche se questo punto c’è in ogni guida seo, gli scrittori non considerano l’importanza dell’ottimizzazione delle immagini e si impegnano a rallentare il sito. Dal punto di vista tecnico è molto importante ottimizzare le immagini per non rallentare il sito:

  • Per l’immagine di copertina, consigliamo una risoluzione di 1080x720px o 1280×720 in formato JPEG. Stesse risoluzioni andranno bene anche per le immagini da inserire tra i paragrafi.
  • Sconsigliamo vivamente di utilizzare il formato PNG per le immagini grandi essendo molto più pesante in termini di Kb.
  • La dimensione dei file immagine non dovrebbe superare i 100kb.
  • Per quanto riguarda i grafici, schemi e le tabelle salvate come immagine è meglio usare il png in quanto preserva di più la nitidezza (nei grafici ci sono simboli piccoli che si sgranano con il .jpg).

Per ridimensionare e comprimere le immagini potete utilizzare numerosi tool online come bulkresizephotos (ridimensionamento) e tinyjpg (compressione).

Descrizione delle immagini – Alt Text

Non dobbiamo dimenticarci che quando pubblichiamo qualcosa sul web, i nostri contenuti vengono analizzati da una macchina che è stata creata inizialmente con l’intento di classificare i testi presenti sul web. E’ vero che nel 2020 la macchina si è evoluta e riconosce automaticamente musica e immagini protette dal copyright. Ma se il nostro intento è quello di indicizzarci meglio, possiamo/dobbiamo darle una mano. Alt text è il testo che viene visualizzato al posto dell’immagine quando questa non si carica sul sito. Alt Text deve essere simile o uguale al nome del file è scritto senza caratteri speciali in questo modo: “esempio-hero-image-articolo-seo”. E’ utile ripetere la parola chiave negli Alt Text e le sue varianti, in modo da far capire a google che l’articolo è coerente in se stesso: parla dell’argomento e le immagini sono state create per spiegare meglio quell’argomento.

5 – Struttura e lunghezza dell’articolo seo

Il web italiano è ancora dominato principalmente dai trafiletti di 300-400 parole che sparano la notizia o fanno una descrizione sommaria del prodotto/servizio. Essendo pubblicati su risorse che esistono da anni, questi contenuti ottengono un buon posizionamento grazie al Domain Score. In breve un sito vecchio con tanti link provenienti da siti autorevoli è valutato da google come più attendibile anche se pubblica contenuti mediocri. Se state partendo con un nuovo progetto o volete incrementare significativamente il traffico web sul vostro sito o e-commerce, bisogna superare la concorrenza. Diversi studi fatti dai specialisti seo come questa analisi fatta da Brian Dean hanno dimostrato che la TOP 10 della SERP è dominata da articoli lunghi sulle 2.000 parole.

Per essere leggibile un’articolo di tale lunghezza deve essere necessariamente strutturato. La struttura ideale dell’articolo seo deve assomigliare a quella di esempio schematizzata sotto in tabella:

Le regole generali che possiamo ricavare da questa struttura idealizzata della pagina sono:

  • L’attacco è importantissimo: titolo, meta description e le prime 100 parole devono introdurre e coinvolgere il lettore (è come l’episodio pilota di una serie televisiva – se applaudito va in produzione tutta la stagione).
  • Gli esperti seo ritengono che 300 parole sono più che sufficienti per spiegare un singolo concetto e non appesantiscono la lettura. Bisogna quindi cercare di spezzare l’argomento dell’articolo in pezzi (paragrafi) di 250-300 parole separati da sottotitoli.
  • La dimensione delle frasi non deve superare le 25 parole per frase per non stancare il lettore (parametro fresh read). Non stiamo scrivendo un testo accademico, stiamo scrivendo per le persone che si rivolgono a google per cercare risposte e che quindi devono capire subito se il testo contiene la risposta o no.

Così tante regole per scrivere un articolo seo, come faccio a rispettarle tutte ?

Per fortuna ci sono dei tool che aiutano il copywriter nella scrittura e nell’ignezione delle keyword. In Prime Consulting abbiamo sviluppato la nostra SEO Tool Suite per ora ancora gratuita che aiuta i nostri copywriter a produrre articoli strutturati e di qualità nettamente superiore alla media del web italiano. Ecco un esempio dei messaggi di alert che aiutano a scrivere un articolo seo secondo la nostra guida:

6 – Link interni, esterni e domain score

In una guida seo, non può sicuramente mancare la parte sui link. Essendo quello dei link un argomento vastissimo e oggetto di perenne dibattito da parte dei specialisti seo, cerchiamo di focalizzarci solo sull’essenziale.

Link e Domain Score

I link o i backlink rappresentano il secondo elemento più importante per l’indicizzazione su google. Facciamo un semplice esempio: immaginiamo di avere 2 articoli perfetti per struttura, quantità di parole ed immagini. Come fa il googlebot a capire quale dei 2 articoli è più utile ai lettori. Gli ingegneri di google hanno preso spunto dal mondo accademico, ovvero dal sistema di citazioni reciproche presenti nei paper scientifici. I ricercatori scrivono paper sulle loro ricerche e citano a loro volta gli autori di altre ricerche (per essere citati da altri ricercatori). Più un accademico è citato nei paper e più si consolida come auterovole. Per analogia più una pagina viene linkata, soprattutto da pagine a loro volta autorevoli, e più acquista domain score maggiore.

Link sulla singola pagina web

  • Link esterni: google ritiene normale che un articolo seo o una guida venga scritta citando risorse di terzi per eventuali approfondimenti. E’ oggetto di discussione quanto sia importante inserire i link alle risorse esterne. Di certo male non fa se arricchisce in generale la comprensione dell’argomento trattato, se apporta utilità. E’ utile citare risorse autorevoli, come wikipedia o articoli pubblicati sui giornali, ma è ancora più utile citare risorse che trattano temi o prodotti complementari: è possibile poi cercare di contattare i webmaster di queste risorse per chiedere di essere citati nei loro articoli. Stiamo però attenti a non citare i concorrenti diretti della nostra risorsa: google valuta molto negativamente il passaggio dalla nostra pagina a quella del concorrente senza ritorno. In questo caso il motore di ricerca vede che l’utente ha trovato risposte più esaustive sulla risorsa del concorrente e quindi comincia a privilegiarlo nella ricerca.
  • Link interni: è sempre importante inserire link interni che rimandano il lettore ad altri articoli presenti sul sito. Oltre a migliorare la navigazione, il linkaggio all’interno del nostro sito aumenta l’interattività della risorsa. Come vedremo nella sezione successiva, è importante che l’utente interagisca in qualche modo con la pagina, ad esempio cliccando su un prodotto/servizio in promozione o su una guida di approfondimento.

7 – Bounce rate, permanenza e attività sulla pagina web

Dopo la struttura e il domain score, rimane ancora un gruppo di parametri molto importanti nella valutazione fatta dal motore di ricerca: metriche comportamentali. Vediamo subito di cosa si tratta e come possiamo intervenire per migliorare questi parametri. Completata l’analisi del testo strutturato, il bot di google assegna al nostro articolo un punteggio per ogni chiave di ricerca trovata. Questo punteggio iniziale dipende fortemente dal domain score del sito. Ed è il motivo per cui anche piccoli trafiletti di cronaca locale, pubblicati sulle testate giornalistiche importanti, si indicizzano subito nelle prime posizioni.

Dopo la pubblicazione, condividiamo la nostra pagina sui social, sollecitiamo con mailing list o semplicemente aspettiamo che le persone la trovino neli risultati di ricerca. A questo punto entra in gioco la rilevazione delle metriche comportamentali: le persone leggono l’articolo o lo chiudono subito? Interagiscono con la pagina o ritornano su google per cercare le pagine dei concorrenti? Tutti questi parametri comportamentali vengono rilevati da google e utilizzati per ricalcolare il posizionamento dell’articolo sulla specifica chiave. Il peso delle metriche comportamentali è, secondo alcuni esperti seo, sempre maggiore: alla fine conta quanto la gente effettivamente legge l’articolo e quante azioni fa sul sito dopo averlo letto.

Quli sono le principali metriche comportamentali conteggiate da Google?

  1. Bounce rate: in italiano rimbalzo, è la % di utenti che chiudono la pagina subito dopo averla aperta e senza cliccare nulla o fare alcuna azione. Un elevato rimbalzo è chiaramente negativo, perché fa presumere al motore di ricerca la pagina non è utile. Solitamente la condivisione sui social porta un traffico elevato con bounce rate altissimo intorno al 90%. Anche la mancata ottimizzazione del sito per il traffico mobile comporta un bounce rate elevato: sul telefono l’articolo si vede male, magari intasato dalle ads e quindi viene subito chiuso.
  2. Permanenza: semplicemente il tempo di permanenza sulla pagina. Di versi studi hanno dimostrato che è considerata molto positiva la permanenza sulla pagina maggiore di 3 minuti.
  3. CTR: l’attività dell’utente è misurata dai click che questi fa sulla pagina: click through rate (abbreviato CTR)

Come migliorare i parametri comportamentali?

Purtroppo in questo campo ci sono poche scorciatoie: bisogna produrre contenuti di qualità superiore alla concorrenza. Se esiste un trafiletto da 500 parole su una tematica importante in termini di volume di ricerca mensile, noi dobbiamo produrre una guida da 2.000+ parole con tabelle grafici immagini e magari anche video. Quasi tutti gli accorgimenti presentati in questa guida seo sull’ottimizzazione on page ovvero del singolo articolo seo, hanno come obiettivo quello di migliorare l’esperienza dell’utente.

8 – SEO Tool di Prime Consulting

Se siete arrivati al termine di questa guida su come scrivere un’articolo perfetto dal punto di vista seo, vi domanderete come si fa a non perdersi in tutte queste nozioni. Sul web esistono diversi tool che aiutano il copywriter a scrivere articoli a pagamento. Purtroppo però nella nostra esperienza ci siamo imbattuti in diversi problemi e incompletezze di questi tool. Il principale tra tutti è la mancanza di pieno supporto della lingua italiana: sono strumenti creati ragionando in inglese, quindi alcuni parametri come fresh read non sono tarati sull’italiano. Non abbiamo inoltre trovato la completa visione della struttura dell’articolo seo con conteggio delle parole chiave e distribuzione delle stesse nei paragrafi.

La SEO Tool Suite sviluppata da Prime Consulting non è pensata solo per i blogger. Lo strumento è un compagno ideale per i caporedattori, copywriter esperti o quelli che lo vogliono diventare. Abbiamo sviluppato questo tool gratuito prima di tutto per il nostro team di copywriter.  Ora siamo in grado di gestire in modo smart la produzione e revisione degli articoli seo scritti internamente o affidati ai freelance.  Provate ad usare  il nostro tool gratuito e diteci cosa ne pensate nel nostro canale telegram.

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