Con l’inizio del 2019 LinkedIn pubblica la sua lista annuale “Top Skill“, dove individua le competenze maggiormente ricercate nel mondo del web.
Il social network professionale ha analizzato i numeri e i curricula presenti nel suo database andando ad individuare le competenze sia in alta domanda che in bassa quantità.
Un vero e proprio report utilissimo per tutti coloro che lavorano on-line e non solo, ma anche per chi sta decidendo cosa fare da grande e per tutti coloro che invece hanno deciso che il 2019 sarà l’anno del cambiamento, andando a specializzarsi in settori che ancora, soprattutto in Italia, hanno molto richiesta ma poca offerta.
Sono appunto i buoni propositi di inizio anno che da sempre hanno fatto sì che LinkedIn rilasci i report aggiornati a cavallo delle festività natalizie, proprio perché i dipendenti spesso iniziano l’anno con un piglio più risolutivo per apprendere nuove competenze e cercare di crearsi migliori abitudini di lavoro.
Nello specifico, queste ultime classifiche affrontano quelle che vengono definite in ambito lavorativo le “hard skill” e le “soft skill“, intese più che altro come quelle abilità che non possono essere replicate o eseguite tramite l’intelligenza artificiale.
Vista in un’altra ottica queste sono le competenze che i dipendenti potrebbero considerare più utili nel 2019.
Il redattore di LinkedIn Paul Petrone ha scritto in un post di inizio settimana che il 57% dei senior leader della piattaforma afferma che le soft skill sono più importanti per le loro attività rispetto alle hard skill.
Anche se sicuramente le richieste di posti di lavoro con formazione specialistica e competenze che ruotano attorno all’intelligenza artificiale e al cloud computing sono in costante crescita esponenziale, chi da anni ricopre ruoli dirigenziali ha iniziato da tempo a capire la reale importanza delle soft skill, appoggiandosi all’occorrenza a tecnici ed esperti nella singola materia.
LinkedIn comunque va oltre, spiegando come i luoghi di lavoro digitali stanno producendo nuovi bisogni lavorativi e usi diversi e nuovi per le “vecchie” competenze.
L’utilizzo sempre crescente di un mezzo digitale come i podcast, ad esempio, ha aperto in modo esponenziale a tutta una serie di specializzazioni verticali di alto livello, come la produzione audio o il marketing.
Ecco una carrellata sulle cinque principali soft skill che chiunque dovrebbe avere a prescindere dall’ambito lavorativo nel quale opera.
Se invece andiamo a studiare nel dettaglio il report vediamo che nel grafico economico di LinkedIn, la rappresentazione digitale della società dell’economia globale si basa su 590 milioni di utenti e 50.000 competenze elencate (e richieste) da oltre 30 milioni di aziende.
LinkedIn (includendo anche le città con 100.000 abitanti) ha misurato la domanda andandola ad incrociare con le competenze elencate sui profili degli utenti che vengono assunti con gli stipendi più alti e ha stilato quanto segue.
Tradotto e adattato da >> fortune.com
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