Google ha realizzato uno strumento, che non tutti conoscono, ma che offre potenzialità infinite per realizzare velocemente dei report SEO o SEA, utilizzando i dati dalle sorgenti fornite dal search engine come ad esempio Analytics e Adwords.
In questo primo articolo, dedicato all’argomento, diamo una prima occhiata a questo strumento, che potrebbe migliorare la vita di molti webmaster SEO o Web Analyts.
Questo tutorial è solo un accenno all’uso di Google Data Studio e non pretende assolutamente di spiegare come si effettua un report SEO o SEA.
Questa suite realizzata da Google in principio solamente per il mercato americano ma da qualche mese utilizzabile anche qui in Italia, offre uno strumento utile a realizzare dei report accedendo a diverse basi di dati:
Questo tool, come lo strumento per realizzare report White Label fornito da SEOzoom o da Webtrekk, permette di creare online dei modelli di report, sulla base dei dati selezionati, da riutilizzare più volte al fine della stampa o della condivisione con le altre figure che partecipano al progetto.
Google Data Studio, dopo un periodo di rodaggio negli Stati Uniti, è stato rilasciato anche in Italia. In principio la versione gratuita (per tutti coloro non in possesso di Google Analytics 360) permetteva solamente la realizzazione di 5 report, ma da qualche giorno è uscito un nuovo update che permette l’uso illimitato a tutti coloro in possesso di account Google.
Pur se era da tanto che aspettavo il momento di poter utilizzare questo strumento, ne sono venuto a conoscenza ai tempi grazie ad un post su Google+
Il tool serve ad estrarre velocemente le informazioni da una base di dati condivisibile sulla/dalla piattaforma fornita da Google al fine di impaginarle in tempo reale, mediante un layout preimpostato, in maniera tale che siano comprensibili per chi non ha completa competenza tecnica.
In sostanza, ai fini del web marketing, è possibile utilizzare Data Studio per:
Per poter accedere a questo utile strumento è necessario possedere, e aver configurato, uno degli strumenti i Google che abbiamo visto precedentemente.
L’accesso avviene mediante link diretto o direttamente da uno degli strumenti sopra elencati.
Ad esempio per Google Analytics potrete trovare un link a questo tool dal bottone in alto a destra.
Dopo aver selezionato lo strumento si aprirà così la dashboard, dove potremo trovare tutti i nostri report.
Come potete vedere dallo screenshot vi sono tutti una serie di report già preimpostati caricati in ordine cronologico (il ReportMensile è una mia prova, non consideratelo).
E da qui si apre un MONDO. Sappiate che lo strumento richiede diverse competenze per essere utilizzato:
Dalle prime prove che ho provato a fare su Data Studio mi sono subito reso conto che buona parte dell’interfaccia ha funzioni simili ai programmi dell’Adobe, come Illustrator e Indesign. Può essere che siano simili anche ad altri software ma… di mio in genere utilizzo quelli per cui non posso portare altri esempi!
Gli elementi essenziali della dashoboard sono due menù, uno in alto per selezionare i diversi rapporti/origini di dati, uno sulla sinistra e un grosso bottone, in basso a destra, per “fare qualcosa di nuovo”.
Sempre in questo menù possiamo accedere agli elementi eliminati, cercare robe, ordinare il tutto alfabeticamente o dire a Google cosa non funziona nella suite (ultimo bottone sulla destra).
Il menù sulla sinistra è molto importante e permette di selezionare o solamente i rapporti o le origini dei dati (con cui costruire i rapporti).
Chiaramente prima di poter fare un rapporto è opportuno selezionare la base di dati da cui deve accedere.
Il bottone con cui aggiungere un nuovo elemento alla nostra dashboard si comporta in maniera diversa in funzione di dove siamo:
Prima di poter realizzare un qualunque tipo di rapporto è necessario selezionare l’origine di dati da utilizzare.
Naturalmente possiamo utilizzare solamente le base di dati di cui siamo proprietari o i dati condivisi con il nostro account da terzi.
Una volta aggiunta la base di dati potremo selezionare quali elementi inserire nel nostro layout, facendo pescare le informazioni dalla base di dati inclusa.
L’interfaccia di Data Studio, una volta che andiamo a realizzare un nuovo rapporto, è divisa in tre sezioni:
In sostanza il concetto di uso del nuovo rapporto è semplice.
Creo un nuovo rapporto (e fornisco un nome identificativo) > clicco su uno strumento > seleziono e con drag&drop nell’area di lavoro lo spazio che lo strumento deve occupare > imposto le sue proprietà dalla finestra laterale
Gli strumenti che possiamo utilizzare sono di due tipi:
Così facendo possiamo in sintesi realizzare un cruscotto che, una volta aperto, si può aggiornare di volta in volta realizzando un report che possiamo condividere (mezzo email o link) o stampare.
Una volta che abbiamo inserito un elemento sull’area di lavoro possiamo poi spostarlo dove più ci aggrada con drag&drop.
Dopo aver realizzato un Report spostando il cursore in alto a destra, relativo alle impostazioni di Modifica, possiamo passare dalla modalità “Struttura”, in cui realizziamo il contenitore per i nostri dati, alla modalità “Analisi” in cui possiamo selezionare ad esempio un intervallo temporale per vedere il report aggiornarsi in tempo reale.
Per poter creare un PDF di un nostro report è necessario avere una stampante PDF installata e configurata sul nostro sistema operativo.
Da browser, dopo aver realizzato e personalizzato il nostro report, mandiamo in stampa la pagina HTML e selezioniamo la stampante PDF, che salverà il nostro lavoro in questo formato.
In questo caso però dovremo generare un PDF per ogni pagina, per poi unirli insieme.
Ci viene quindi in aiuto una ottima estensione gratuita per Chrome, consigliatami da Pietro Vultaggio, che si occupa apposta di questo, ossia di permettere l’esportazione in PDF dei report di Google Data Studio, sulla singola pagina o di tutte le pagine che compongono la vostra analisi.
Aggiungi Google Data Studio PDF Export al tuo Chrome.
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