Vai al contenuto
Crowdfunding in Italia

Crowdfunding: una guida completa al panorama italiano

Hai un progetto di start-up, la voglia di lanciare un’attività commerciale, un’idea geniale ma, parlando in soldoni, mancano i fondi? Il crowdfunding è quello che ti serve, vediamo di cosa si tratta esattamente e cosa offre il panorama italiano.

Prima di tutto: non c’è un solo modo di “fare crowdfunding”, dipende molto da quello che cerchi. Che tipo di finanziamenti, cosa vuoi ottenere dalla tua “crowd” (folla).

Perché in effetti tu – che hai l’idea, la voglia di fare, l’impresa – dovrai convincere una “folla” a credere nel tuo progetto. Ad aiutarti a raccogliere i fondi economici, e tutto questo via digitale.

Raccogliere fondi crowdfunding serve proprio a far incontrare colui che propone a coloro che sostengono. Da un paio di anni le piattaforme di crowdfunding sono fiorite nel numero e si sono sviluppate in diverse modalità, vediamole.

Tipi di Crowdfunding

Tipologie di finanziamenti

  • Donazione semplice, chi dà il finanziamento lo fa come semplice donatore. Si parla quindi di raccolta fondi per sostenere dato progetto – persona fisica, associazione, ente…-

  • Reward funding, chi crede in te e ha voglia di sostenerti economicamente avrà una ricompensa. Questo ritorno è spesso sotto forma di ringraziamento che acquista importanza a seconda della donazione data. Può avere una valenza astratta (ringraziamento generico, pubblico, visibilità del nome del donatore…) o allora più materiale (ricevere una copia del prodotto). Nel caso del lancio di un prodotto diventa dunque anche una tecnica di test e pre-vendita.

  • Equity crowdfunding. In cambio del finanziamento, il donatore diventa un azionista, cioè diventa proprietario di una quota dell’azienda.

  • Crowdlending, detto anche peer-to-peer (P2P) o social lending. In questo caso colui che partecipa all’iniziativa offre un micro-prestito all’imprenditore ad un tasso prestabilito ma senza diventare azionista.

Le metodologie di raccolta fondi sono sostanzialmente due invece, il modello ‘all or nothing’ o ‘take it all’. Per il primo modello una campagna ha avuto successo quando il target minimo è stato raggiunto. Solo ed unicamente in questo caso i richiedenti possono accedere ai fondi, se il target non è raggiunti questi vengono restituiti.

Nel secondo caso invece i fondi raccolti vengono accettati, indipendentemente dal raggiungimento o meno del target.

Di solito i portali di crowdfunding si differenziano anche in funzione delle tipologie di progetti presentati (solidarietà, cultura o sport, piuttosto che progetti imprenditoriali). Possono focalizzarsi anche su specifiche aree territoriali.

Principali piattaforme di crowdfunding

Le principali piattaforme in italia

  1. Backtowork: piattaforma di finanziamento per imprese ed aziende, fornisce all’investitore dei report sull’andamento della società.
  2. Cofyp: si occupa di ospitare campagne di equity crowdfunding ad alto valore innovativo. Ha un blog molto completo.
  3. Concreteinvesting: con otto milioni raccolti è una delle maggiori piattaforme di investimento immobiliare.
  4. Crowdfundme: che con venticinque milioni di euro investiti si piazza tra le prime piattaforme italiane e,la prima ad essere quotata in borsa dal Marzo 2019.
  5. Crowdinvestitalia: è una piattaforma orizzontale, si occupa di ospitare progetti e campagne in diversi ambiti.
  6. 200crowd: è, insieme a Mamacrowd, una piattaforma importante del panorama del crowdfunding italia. Hanno un’approfondita conoscenza dei sistemi  di raccolta fondi crowdfunding e danno un sostegno importante alle PMI e aziende che vogliono affidare loro la campagna.
  7. Forfunding: piattaforma di equity crowdfunding che si dedica al no-profit e al terzo settore.
  8. Mamacrowd: è la principale piattaforma italiana di investimento, parliamo di più di trenta milioni di euro raccolti. Si passa una selezione per far parte delle le start-up e delle PMI che possono presentare dei progetti.
  9. Produzionidalbasso: più di 11 milioni di fondi raccolti è una piattaforma generica che ospita diversi progetti, focalizzandosi comunque sull’umanitario, il sociale e  l’eco-sostenibile. In più dà modo di cercare dei patner e co-finanziatori attraverso delle call aperte e dei bandi.
  10. Retedeldono: nove milioni di euro raccolti. È una piattaforma che si dedica soprattutto al sociale, all’umanitario e ai progetti no-profit ma non ha nulla di no-profit nella sua struttura commerciale, con 5% del raccolto trattenuto oltre a tutte le spese bancarie.
  11. SanctisFundMe: questa piattaforma di recente lancio, dedicata in particolare alla comunità cristiana (ma non solo) mira a cambiare le regole del gioco. Specie nel crowdfunding sociale e religioso dove l’intento caritatevole ed assistenziale del donatore fa attrito con la ricerca di profitto delle altre piattaforme. SanctisFundMe per coerenza con la missione sociale è la prima piattaforma costituita come no-profit.
  12. Un interesante estensione dell’utilizzo del crowdfunding è presentata sul sito della Global Solo Challenge che permette ai propri iscritti di attivare un servizio gratuito di raccolta fondi a favore della propria quota di iscrizione.

 

SanctisFundMe

Equity crowdfunding

Questa forma di investimento è la più complessa e la più ricca di interazioni tra colui che finanzia e l’impresa o start-up. In questo caso l’investitore diventa infatti un’azionista della società.

Nell’equity crowdfunding gli investitori diventano soci della parte richiedente e puntano ad un rendimento. Grazie agli eventuali dividendi e o alla vendita delle loro azioni il donatore/investitore guadagna rendendosi anche parte attiva.

L’investitore viene ad aggiungersi quindi alla community di azionisti attorno al progetto. Essendo una pratica che comporta rischi come il mercato azionario, è un tipo di crowdfunding regolato dagli organi competenti, in Italia dalla Consob dal 2012.

Crowdlending

Crowdlending

Nel crowdlending o social lending gli investitori si posizionano come erogatori di credito. Le imprese sono dunque tenute a rimborsare le somme con gli interessi entro delle scadenze prestabilite.

In questo modello, a differenza dell’equity crowdfunding dunque, il privato “rischia” una cifra, in cambio della quale acquista un interesse. In sostanza è un finanziamento partecipativo sotto forma di credito, si possono fare contratti di prestito, minibonds, ed emissioni obbligatorie.

Le piattaforme di social lending sono autorizzate e regolate dalla CONSOB. Gli investimenti effettuati in questo modo sono soggetti alla tassazione italiana sulle rendite finanziarie.

Di solito, le piattaforme online trattengono tra il 2 ed il 7% del capitale raccolto e tra lo 0 ed il 10% degli interessi generati.

Ciò che cottradistingue il P2P lending è che la somma degli utenti agisce come un dipartimento erogazioni crediti di un istituto bancario, decidendo l’allocazione dei fondi fra i progetti presenti sulla piattaforma.

Nel panorama del crowdfunding sociale è d’obbligo citare la nota piattaforma di crowdfunding peer-to-peer americana GoFundMe . Fu la prima a funzionare senza commissioni ed è leader nella raccolta gratuita di fondi.

Su questa riga è nata recentemente la piattaforma SanctisFundMe, dedicata alla comunità cristiana di cui abbiamo accennato prima. Questa piattaforma non applica commissioni né alle donazioni peer-to-peer né a quelle rivolte ad associazioni o missioni. Enti ed associazioni infatti non hanno nessuna opzione a zero commissioni, dovendo sborsare tra il 4 e l’8% di ritenute sulle altre piattaforme. Solo SanctisFundMe applica zero commissioni ad ogni tipo di campagna.

Un’altra interessante curiosità riguardo a SanctisFundMe è che ha ricevuto l’appellativo di “Christian Alternative to GoFundMe”. Infatti la nota piattaforma americana è stata coinvolta in alcuni scandali di discriminazione religiosa per campagne  promosse da cristiani. GoFundMe subisce forti pressioni delle potenti lobby LGBT americane che riescono ad influire addirittura sulle policy della piattaforma tanto da discriminare raccolte di cristiani che rispettano valori della famiglia tradizionale. SanctisFundMe non nasce in contrapposizione ma come alternativa etica, no-profit e rispettosa della comunità cristiana.

Numeri e statistiche italiane, crowdfunding 2019

I dati del crowdfunding

Andiamo a vedere come si comportano i dati per l’anno appena conclusosi, il 2019. Per quanto riguarda l’equity crowdfunding italia:

  • 35 piattaforme
  • 401 campagne
  • 369 emittenti
  • 6.191 investitori

Per il social lending italiano:

  • 7 piattaforme ‘business’
  • 6 piattaforme ‘consumer’
  • Oltre 37.000 prestiti a p.f.
  • Circa 1.400 prestiti a p.g.

Tutti i dati relativi ad investimenti e raccolto sono in aumento rispetto all’anno precedente proseguendo un trend di crescita sempre più consolidato.

Sul report dell’osservatorio del Politecnico di Milano relativo al 2019 possiamo leggere:

“Alla data del 30 giugno 2019, l’equity crowdfunding ha superato la soglia di € 82 milioni raccolti (il valore cumulato un anno fa era meno della metà), mentre il lending è arrivato a ben € 435 milioni (un anno fa il valore cumulato era circa la metà). La raccolta nell’ultimo anno è stata quindi pari rispettivamente a € 49 milioni e € 207 milioni.

Al 30 giugno 2019 risultavano autorizzati in Italia 35 portali, ma un buon numero di questi non si era ancora attivato. Le campagne di raccolta sono state finora 401 organizzate da 369 imprese diverse. 170 solo negli  ultimi 12 mesi, quasi una ogni 2 giorni. Il tasso di successo continua a mantenersi elevato: 75% nei primi 6 mesi del 2019, quando la media generale dell’intero campione dal 2014 è 71,7%.”

Il flusso della raccolta crowdfunding italia nel 2019

Il mercato è dominato dalle start-up innovative

Fra tutte le piattaforme quella che ha riscosso il maggior successo in termini di raccolto è Mamacrowd con be 22 milioni di euro, cui segue con 15 milioni Crowdfudme. Nella nicchia dell’immobiliare si distingue la piattaforma Walliance dove ogni progetto ha una media di 85,6 sostenitori.

Le 369 realtà proponenti (delle 401 campagne) si suddividono in:

  • 293 startup innovative (pari al 79,4% del campione), di cui 280 Srl, 4 società agricole, 8 SpA e una società estera che ha iscritto la sua branch italiana all’albo apposito;
  • 37 PMI innovative (pari al 10,0% del campione), di cui 33 Srl e 4 SpA;
  • 31 PMI (pari all’8,4% del campione), Srl che hanno approfittato dell’estensione alle piccole e medie imprese dell’opportunità dell’equity crowdfunding,
  • 8 veicoli di investimento in startup innovative, PMI innovative o altre PMI (2,2%). Si tratta di società che investono in portafogli di partecipazioni oppure veicoli costituiti ad hoc al servizio di un unico investimento.

Le offerte e le campagne sulle diverse piattaforme di crowdfunding italiane

Far funzionare una campagna di Crowdfunding

Queste che abbiamo riportato sono le statistiche e le opportunità date dal panorama del crowdfunding italia e le sue molteplici piattaforme. Tuttavia forse quello che ci interessa ancor di più è capire come far funzionare una campagna di crowdfunding.

Il cuore di ogni progetto di crowdfunding è sicuramente il progetto in sé che, oltre a dover essere ben strutturato e dal buon potenziale di successo, deve saper aggregare e coinvolgere una community.

Per una buona campagna di equity crowdfunding – o di lending – è importante:

  1. stilare un “business plan” che parta da una analisi di mercato approfondita,
  2. descrivere accuratamente la “business proposition”,
  3. dettagliare in maniera chiara la “business opportunity,
  4. comunicare con efficacia il punto di forza del progetto, ovver lo unique selling point,
  5. presentare dati contabili e previsionali realistici e supportati da dati ed evidenze. Molto apprezzato dagli investitori sarà quindi il comparativo con altre imprese che sono nella stessa fase di crescita.

Comunicazione

La comunicazione

E’ opportuno fare anche qualche cenno alla comunicazione, che da solo meriterebbe un articolo a parte e di cui quindi tratteremo solo i punti salienti, sia che si tratti di una campagna di equity crowdfunding piuttosto che social lending:

  • impostare la propria campagna di comunicazione multi canale con metodo e professionalità,
  • curare la lead generation, le relazioni con gli utenti, i potenziali, i finanziatori.
  • curare l’immagine coordinata di tutto il progetto, in modo che l’investitore trovi coerenza tutti i canali di comunicazione. Sito, social, newsletter, la presentazione della campagna (il pitch deck), il company profile, i profili personali dei membri del team: il tutto deve essere impeccabile, trasparente e coerente.
  • prevedere un adeguato budget di promozione della campagna.
  • pianificare il post-campagna e non abbandonare la community che si è creata attorno al progetto.

Prime-Consulting-Leading-Edge

Il Pitch Deck e Company Profile

Per il tuo progetto di crowdfunding due aspetti della comunicazione devono essere particolarente curati: la presentazione della campagna e della società, noti agli addetti ai lavori come pitch deck e company profile.

Il company profile è la presentazione della società start-up sottostante, delle sue risorse materiali ed umane, e una dettagliata presentazione del gruppo di lavoro che deve conferire credibilità al progetto.

Il pitch deck descrive in maniera sintetica la il business case, la bussiness proposition e la opportunità di investimeto. E’ un biglietto da visita per presentarsi ai potenziali investitori.

Riassumendo, il pitch deck deve:

  • mettere in primo piano il problema che si vuole risolvere (business case)
  • la soluzione che si vuole apportare (business proposition)
  • il modello business di riferimento (business model)
  • dare una panoramica della possibile concorrenza e del mercato (market analysis)
  • dettagliare come verranno allocati i fondi e ripartite le quote (business structure)
  • descrivere il potenziale del progetto in termini di investimento (business opportunity).

Una presentazione completa e convincete è dunque fondamentale per raccogliere fondi crowfunding. Molte realtà imprenditoriali si affidano a delle società di consulenza che cureranno passo passo le diverse fasi di preparazione. Se avete bisogno di una consulenza potete contattare la Prime Consulting.

Potete trovare maggiori informazioni sull’ultimo report dell’Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano, Osservatori Entrepreneurship & finance di cui abbiamo citato alcuni passaggi e dati di sintesi.

Articoli e Guide utili

Iscriviti alla Newsletter

Crowdfunding: una guida completa al panorama italiano

Fitness

Leggi Consiglio

Crowdfunding: una guida completa al panorama italiano

Agrumi

Leggi Consiglio

Crowdfunding: una guida completa al panorama italiano

Smartphone

Leggi Consiglio